Piaggine: le origini, la storia, il nome.
Anticamente l’attuale Piaggine era conosciuta come Laurino Le Chiaine Soprane, per distinguerla da Laurino Le Chiaine Sottane (oggi conosciuta come Valle dell’Angelo). La storia di Piaggine ha inizio con l’insediamento di un primo abitato, chiamato Castelluccio, fondato da pastori nomadi che scelsero il luogo per i suoi verdi boschi e le acque cristalline. Questo angolo di natura incontaminata, caratterizzato da corsi d’acqua, rupi montuose e terreni carsici, racconta ancora oggi una storia antica.
Il nome Piaggine ha radici in un intreccio di latino medievale e dialetto. Alcuni storici ritengono che "Chiaine" derivi dalla parola latina “glarea”, che indica la ghiaia dei sedimenti sui quali il paese fu costruito, e che nel tempo si sarebbe evoluto in Piaggine. Altri, invece, ritengono che l’etimologia derivi dal latino “Plaia”, riferendosi alle piccole spiagge ghiaiose lungo il fiume Calore. Con il passare del tempo, il termine "Piagge" sarebbe stato corrotto nel dialetto locale in “Chiaine” e, infine, nel toponimo Piaggine. Il toponimo Piaggine compare come "Laurino le piaggine soprane e Laurino le piaggine sottane" nel libro "Descrittione del Regno di Napoli diviso in dodeci provincie" del 1671.
Nel corso della sua storia, Piaggine ha sofferto per la malaria e le incursioni saracene, ma la sua crescita è stata favorita dall’opera dei monaci benedettini dell’Abbazia di Cava de’ Tirreni. Questi monaci, infatti, costruirono strade e acquedotti, insegnarono le tecniche agricole e curarono gli ammalati, offrendo anche supporto economico e spirituale alla comunità. Nel 1159, Papa Alessandro III riconobbe l’importante lavoro svolto dai monaci nella zona, esentando la comunità monastica dalla giurisdizione del vescovo, con una Bolla papale che conferiva loro autonomia territoriale.
Tra il 1500 e il 1600 furono eretti importanti edifici religiosi, come la chiesa madre di San Nicola e il convento dei frati cappuccini nella parte alta del paese. Il convento ospitava anche una scuola di filosofia e teologia. Inoltre, la Cappella di Santa Maria del Carmine fu costruita in questo periodo. Oggi Piaggine è caratterizzata da numerosi edifici religiosi, tra cui la Chiesa di San Nicola (risalente al 1500 e rimaneggiata più volte), la Chiesa della Madonna del Carmine (anch’essa del 1500), la Cappella della Madonna delle Grazie (nella periferia del borgo) e la Chiesa di San Pietro (risalente al 1200, restaurata nel XVII secolo). Due luoghi di pellegrinaggio sono particolarmente noti: la Piccola Cappella della Madonna della Neve, situata in una grotta naturale sul Monte Cervati a 1.830 m, e la Chiesa della Madonna del Vivo, posta sul monte omonimo a circa 1.230 m.
Piaggine si trova nell’alto Cilento, all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Il centro abitato sorge su diversi declivi, vicino al fiume Calore Lucano, che ha origine dal Monte Cervati (1899 m). Tra le montagne che circondano il paese ci sono la cima di Mercori (1789 m), il Monte Motola (1700 m) e il Monte Vivo (1538 m), tutti caratterizzati da fitti boschi come il Cervatello e il Bosco di Mercori. Il clima di Piaggine è mediterraneo, ma, grazie all’altitudine e alla vicinanza del Monte Cervati, durante l’inverno può nevicare.
Dal 1811 al 1860, Piaggine fece parte del circondario di Laurino, nel Regno delle Due Sicilie. Dopo l’annessione al Regno d’Italia, la denominazione del paese cambiò in Piaggine. Tra il 1860 e il 1927, Piaggine fu parte del mandamento di Laurino, appartenente al circondario di Vallo della Lucania.
Il borgo di Piaggine è caratterizzato da piccole stradine, abitazioni in pietra e palazzi nobiliari. Tra i luoghi di culto e i punti di riferimento religiosi più importanti, oltre alle chiese e cappelle menzionate, spicca il ponte medievale che sovrasta il fiume Calore, situato nel cuore del borgo. Ogni anno, si svolgono celebrazioni religiose significative, come quelle dedicate alla Madonna della Neve (4-5 agosto) e alla Madonna del Vivo (15 agosto).