1958 - La tarantella a Trentinara

   La danza popolare italiana più caratteristica e conosciuta anche presso gli stranieri è senza dubbio la tarantella. Desiderosi di svolgere alcune ricerche in materia, volutamente abbiamo limitato il nostro studio intorno a questa danza popolare alla sola Campania,[...] Vogliamo in questa sede ìfornire i risultati delle nostre ricerche: «in loco», risultati che, se qualche volta sono stati negativi, spesso ci hanno mostrato come questa danza sia ancora viva in alcuni paesi [...] Tutte le volte che ci è stato possibile ci siamo recati sul posto per osservare direttamente questa danza popolare, così a Sorrento e a Trentinara nel Cilento, abbiamo interrogato personalmente coloro che eseguivano la tarantella; [...] Quindi abbiamo osservato anzitutto la tarantella Sorrentina, che è la più conosciuta anche dagli stranieri e che costituisce la forma più moderna ed ufficiale di questa tipica danza popolare. A Sorrento [...] la tarantella ha subìto l'influsso di moderne movenze e di nuovi atteggiamenti, perdendo alcune delle sue caratteristiche schiettamente popolari ed in particolare la spontaneità; [...]
   Per avere poi una chiara idea di quel che doveva esser questa danza nella sua forma antica e genuina ci siamo recati nei paesi dell'interno dove a causa delle favorevoli condizioni naturali e sociali, tra gli altri costumi ed usanze, anche la danza popolare si è conservata più fedele che altrove alle antiche tradizioni. [...]
   Nei pressi di Pompei abbiamo appreso che nelle campagne dei dintorni si balla la tarantella solo in occasione di qualche festa importante e che spingendosi invece verso Salerno nel Cilento si può veder più sovente ballare questa danza, che si effettua in questa zona ancora secondo il costume antico e tradizionale. Difatti persone pratiche del luogo confermano quanto sopra ed indicano in particolare la località di Trentinara in provincia di Salerno, come il paese dove è maggiormente conosciuta la tarantella. Trentinara è un grazioso paesino di minime proporzioni, situato a circa 600 metri sul livello del mare nei pressi di Paestum ed è popolato da gente umile, per la maggior parte agricoltori e, data la sua ubicazione, resta tagliato fuori dalle principali vie di comunicazione. E' naturale quindi poter trovare qui, più che altrove ancora vive alcune antiche usanze e tradizioni come il ballo della tarantella, tanto più che il popolo tramanda, di padre in figlio, i passi e le movenze di questa danza antica. Tuttavia lungo le stradine tortuose di questo paese, che sembra rimasto un po' fuori del tempo ci fu assai difficile trovare qualcuno disposto a prodursi in questa danza, senza che qualche circostanza adeguata lo richiedesse. Vecchi curvi e grinzose vecchiette, ritenuti in paese tra i più abili danzatori, richiesti di dare un breve saggio di questa danza, si rifiutavano stupiti in un atteggiamento tra il timido e l'annoiato; finalmente una donna1 (1 - Maria Noce di 88 anni), nonostante la veneranda età, finì col prestarsi.
   Essa indossava il costume locale, molto povero in vero: una camicetta chiara, una gonna marrone a fitte pieghe ed un lungo grembiule nero; portava in testa un fazzoletto bianco di mussola di lana, che scendendo s'incrociava sul davanti ed era fermato alla vita.

due figure della tarantella che si balla a Trentinara  Passo di tarantella campana illustrato nel 1834 da Gaetano Dura

   Come cavaliere, si offerse un contadino2 (2 - Il trentenne Dante Di Canto) assai più giovane della donna che assicurava tuttavia di aver imparato dai più anziani questa danza alla maniera antica. Altre due donne infine si dichiararono disposte a ballar la tarantella; danza che, come ci è stato detto si eseguiva abituamente fino al 1930 circa, in occasione di matrimoni, battesimi ed altre feste familiari, mentre attualmente, solo talvolta, nelle stesse occasioni si alterna ai balli moderni, che ormai costituiscono l'abituale svago anche qui e vanno prendendo il sopravvento sui balli antichi assai più aggraziati e festosi.
  Sicché spesso e volentieri i vecchi contadini più in gamba, incitati dai giovani, invitano le donne più anziane a ballare con loro l'antica tarantella. [...] nel complesso è chiaro che anche in tale località questo ballo è considerato ormai come una vecchia usanza che va estinguendosi anche se assai lentamente.
   Lo strumento tipico con il quale viene accompagnata la tarantella nel Cilento è l'organetto. Generalmente l'accompagnamento è dato dalla sola musica, senza canto ed il numero delle coppie è illimitato3 (3 - queste notizie ci sono state fornite dal vice sindaco Dott. Salvatore Inglese, dalla guardia comunale Daniele Donato e dalla contadina Elisabetta Fraese). La musica che viene suonata di preferenza è la cosiddetta «tarantella antica», che si identifica con «l'antica tarantella Sorrentina». Questa danza qui, come altrove, è considerata danza di corteggiamento. Sostanzialmente quindi non si discosta poi molto dalla tarantella sorrentina quanto alla musica, ai passi ed al significato essenziale, ma questo ballo ci è apparso qui assai più povero di figure e meno coreografico che non a Sorrento, con qualche cosa di più pacato dolce e primitivo in ogni atteggiamento, forse a causa, dell'indole mite di questa popolazione e forse anche in parte a causa dell'età avanzata delle danzatrici, mentre nel giovane cavaliere faceva capolino di tanto in tanto qualche movenza che sapeva più di samba che di tarantella paesana.
   Sia l'uomo che la donna tenendo tra le mani gli estremi di un fazzoletto lo tendono in tutto la sua lunghezza e danno inizio alla danza uno di fronte all'altra.
   L'uomo gira lentamente intorno alla donna con piccoli passi, poi la donna incomincia a volteggiare intorno all'uomo facendo sempre ondeggiare tra le mani il fazzoletto. Quindi l'uomo porge alla donna un estremo del suo fazzoletto reggendone sempre lui l'altro capo e la donna lo imita ed in questo atteggiamento compiono diverse evoluzioni eseguendo una specie di girotondo a due. Poi sia l'uomo che la donna riprendono ciascuno l'altro estremo del proprio fazzoletto e danzano volgendosi le spalle, quindi la donna riposto il fazzoletto indietreggia con le mani sui fianchi compiendo col busto dei mezzi giri e l'uomo la segue; si vede poi l'uomo allontanarsi con le medesime movenze e la donna seguirlo; ma eccoli nuovamente danzare l'uno accanto all'altra o allargando le braccia o battendo a cadenza le mani, poi mentre il cavaliere fa schioccare le dita a guisa di nacchere, la dama prende tra le mani il grembiulino e lo agita con garbo, quindi la coppia volteggia tenendosi sotto braccio. Il ballo qui non termina con l'abbraccio ed il bacio finale tipico della tarantella Sorrentina, ma con una buona stretta di mano. [...] Nella tarantella Sorrentina si nota un carattere di passionalità, [...] Nel Salernitano invece i contadini interpretano questo antico ballo in maniera più sobria, quasi con un senso di pudore che li rende restii ad esternare i propri sentimenti. E si direbbe che la maniera stessa di sentire di questa gente abbia in sè qualcosa di più pacato e sereno.[...]

Fonte: LA «TARANTELLA IN CAMPANIA» - Violante Vitelli - Lares, vol. 24, n. 3/4 (Luglio-Dicembre 1958), pp. 21-30

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