A Trentinara scoperti, nel 1907, reperti risalenti all'età della pietra che va dalla comparsa dei primi ominidi (circa due milioni e mezzo di anni fa) all'8.000-5.000 a.C.
Nel libro "BULLETTINO DI PALETNOLOGIA ITALIANA" edizione del 1908 , si legge:
[...] Non vi fu al Congresso di Parma alcuna comunicazione paletnologica che si riferisse all'Italia media. Per contrario si ebbero notizie di interessanti esplorazioni e scoperte avvenute nelle contrade meridionali, nella Sardegna e nella Sicilia.
Fu la provincia di Salerno quella ove si osservarono fatti di notevole interesse pei nostri studî, e questo per opera dei professori Angelo Zuccarelli e Paolo Carucci.
Il prof. Zuccarelli diede ai colleghi la notizia di due altre caverne occupate dall'uomo nell'età della pietra nel Salernitano, riserbandosi di determinarne il periodo quando abbia i mezzi per eseguire più estese esplorazioni. Tali caverne sono chiamate l'una di Elicicchio o dei Mariuoli sulla falda sud-est del monte Vesoli (Vesole), a nord di Trentinara, l'altra di Norca, nella valle del fiume Calore, fra Controne e Castelcivita. I risultati scientifici più notevoli si ebbero nella caverna di Elicicchio.
"L'entrata, dice il prof. Zuccarelli (nel Roma, giornale di Napoli, 13 settembre 1907), è costituita da una buca stretta che come pozzo si approfonda. Vi si entra malagevolmente, e s'incontra un declivio formato da terriccio misto a pietre e fogliame trasportativi dalle acque, declivio che mena verso nord al fondo del primo ambiente, o prima galleria che dir si voglia, tutto tappezzato di produzioni stalattitiche.
Ad oriente di questa prima galleria, una fessura, a traverso la quale conviene passare carponi, immette in una seconda galleria che si prolunga per oltre 14 m. verso oriente, anch'essa ricolma in parte di terra. In questo secondo ambiente feci scavare per due giorni mediante regolari trincee, dalle quali vennero fuori ossa di grossi mammiferi, ossa rozzamente lavorate e numerose pietre-utensili di rozzissima fattura, alcune piccole, altre considerevolmente grandi, talune delle quali di forma singolarissima. Un numero rilevante ne fu trovato verso l'angolo orientale, ove era come una specie di ripostiglio di tali utensili. Sono di calcare ordinario e di quarzite. Di selce non s'incontra neppure un briciolo". [...]