Valle dell'Angelo da visitare

DA VISITARE A VALLE DELL'ANGELO: . . . . . . .

CENTRO STORICO
Il centro storico, raccolto ed uniforme, conserva un tessuto di vicoli e stradine con case antiche e scalinate che seguono il pendio del terreno. Uno degli elementi più caratteristici sono i portali delle case, realizzati in pietra locale tra il 1700 ed il 1900. Il tutto conferisce al paese un fascino inconsueto, conservatosi in tutta la sua preziosità, tanto che ha meritato l’apprezzamento della Facoltà di Architettura dell’Università Federico II di Napoli. Nel centro storico di Valle dell'Angelo vi è una delle vie più strette d’Italia, la suggestiva via Flavio Gioia. Le principali testimonianze storico-architettoniche non risalgono oltre il XVIII secolo, epoca di costruzione degli edifici sacri di maggior spicco. Nella piazzetta del paese è ubicata la Chiesa di San Barbato risalente al XVII secolo; da qui un percorso religioso conduce alla Cappella di San Leonardo e a quella di San Sebastiano. Tra le altre opere architettoniche situate nel borgo figurano il Palazzo Vertullo del XVII secolo e Palazzo Mazzei edificato nel secolo successivo.

MONUMENTO AI CADUTI
Allegoria della Patria - Monumento ai caduti a lapide 1922 - Piazza Mazzei.
Lapide monumentale in pietra, installata su una struttura in cemento, con statua in bronzo che riproduce una figura femminile con un peplo a larghe falde raffigurante la Patria; le braccia sono aperte, rivolte appena verso il basso, e nelle mani stringe foglie di alloro. Ai lati della statua sono incisi i nomi dei caduti. A sinistra della statua è installato un bassorilievo in bronzo raffigurante, sullo sfondo, una chiesa (molto simile alla chiesa di San Barbato) e delle case e, in primo piano, un gruppo familiare unito in un abbraccio. La statua fu realizzata da Gaetano Chiaromonte (1872-1962), il rilievo bronzeo dalla fonderia/marmeria Chiurazzi (1870-2000) di Napoli.

(CLICCA QUI per aprire il navigatore Google Maps)

CHIESA DI SAN BARBATO
La chiesa più notevole a Valle dell'Angelo è quella dedicata al patrono San Barbato, realizzata nella seconda metà del '700 su un edificio preesistente. Il culto di San Barbato è un'eredità longobarda in quanto il santo, che fu vescovo di Benevento dal 664 al 683 dopo Cristo, è considerato il principale artefice della conversione di questo popolo al cristianesimo. Alcune sue reliquie (un dente ed un osso della mano) sono custodite in un busto che lo raffigura, collocato all'estremità del presbiterio. La facciata ha tre portali corrispondenti alle tre navate. Quello centrale è in pietra riccamente scolpita in forme mistilinee con una porta in legno massiccio. L'interno, ricco di stucchi statue e quadri, rappresenta un bell'esempio di architettura barocca napoletana. Tra le opere più importanti alcune tele del pittore Carmine Natale, artista attivo in Campania nella seconda metà del '700, collocate sulla volta e raffiguranti la Santissima Trinità, il Cristo Risorto e la Madonna. Notevoli anche l'altare in marmo intarsiato, realizzato nel 1763, e il coro ligneo.
(CLICCA QUI per aprire il navigatore Google Maps)

CAPPELLA DI SAN LEONARDO
La cappella seicentesca di San Leonardo è a navata unica e le pareti laterali sono a tre campate. Di notevole interesse la tela raffigurante San Leonardo tra San Gaetano e San Mauro, la nicchia con all'interno la statua di Santa Lucia, l'altare maggiore ricoperto da eccellenti stucchi e la cantoria in legno all'ingresso della cappella.
(CLICCA QUI per aprire il navigatore Goole Maps)

LAVATOI PUBBLICI
Nella parte bassa del paese si possono ancora ammirare gli antichi lavatoi pubblici, realizzati lungo il fiume calore, con cinque vasche ed un abbeveratoio per animali.
(CLICCA QUI per aprire il navigatore Goole Maps)

CAPPELLA DI SAN SEBASTIANO
La Cappella di San Sebastiano, costruita dopo la pestilenza del 1656, è situata poco fuori dall'abitato. Durante l'epidemia di colera nel 1911 e che colpì anche Valle dell'Angelo, fu adibita a lazzaretto e da allora la cappella ha versato in condizioni di abbandono. Completamente restaurata tra il 2001 ed il 2002 oggi si presenta nel suo aspetto originario. Al suo interno raccoglie le statue di San Rocco, di Sant'Elia (dello scultore Pietro Bruno nel 1841), la tela raffigurante la Madonna delle Grazie tra San Sebastiano e San Rocco.
(CLICCA QUI per aprire il navigatore Goole Maps)

LA GROTTA DELL'ANGELO
Percorrendo un suggestivo sentiero panoramico e ricco di boschi si giunge in località Costa della Salvia dove si trova la grotta di San Michele Arcangelo, chiamata anche “grotta dell'Angelo”. La grotta è un sito mistico, meta di pellegrinaggi. Si trova sul monte Ausinito. All'interno della grotta si trova una piccola statua dell'Arcangelo Michele, risalente al 1800, rappresentato in un gesto di difesa. Il culto di San Michele fu introdotto dai Longobardi intorno al X secolo e rivisse la sua grandezza nel XVIII secolo. A circa 200 metri dalla grotta si trova la pietra dell'Angelo, una roccia cava dove i pellegrini compivano un antico rituale: infilavano le mani o il braccio all'interno della roccia, simbolicamente verso le viscere della terra, come gesto di fertilità e di auspicio di vita. Infine, a meno di 100 metri di distanza, si trova la pietra del riposo, un luogo dove la stanchezza dei pellegrini veniva miracolosamente alleviata.
(CLICCA QUI per aprire il navigatore Goole Maps che ti condurrà all'imbocco del sentiero per la grotta)

LA SORGENTE E LA GROTTA DEL FESTOLARO
La sorgente del Festolaro è all'interno di una meravigliosa grotta carsica ed è raggiungibile attraverso una galleria artificiale scavata per oltre 200 metri nel cuore della montagna. Il percorso per raggiungere la sorgente del Festolaro costeggia il fiume Calore ed è percorribile a piedi o in mountain bike. All'interno della grotta, oltre allo scroscio della sorgente, si potranno ammirare bellissimi giochi di colori e splendide stalattiti. Si consiglia di prenotare una visita guidata per poter accedere in sicurezza all'interno della grotta.
(1 - CLICCA QUI per aprire il navigatore Goole Maps e raggiungere l'imbocco del sentiero "Parco del Festolaro" [anche in auto])

(2 - CLICCA QUI per aprire il navigatore Goole Maps e raggiungere la cascata sullo stesso percorso e dove è possibile fare il bagno)

(3 - CLICCA QUI per aprire il navigatore Goole Maps e raggiungere l'antico mulino stesso percorso)

(4 - CLICCA QUI per aprire il navigatore Goole Maps e raggiungere la sorgente e la grotta)

RIFUGIO FORESTALE
Per raggiungere il rifugio forestale e la vicina antica fontana, recarsi in auto in località Agostello, parcheggiare all'ombra degli abeti secolari ed imboccare a piedi il sentiero in terra battuta. Durante il percorso si incontra un'area picnic attrezzata con sedie, tavoli, una fontana ed un forno a legna. Dall'area picnic, dopo un chilometro circa, si raggiunge la località medicale e il vecchio rifugio forestale, dove è possibile sostare all'interno e rinfrescarsi alla vicina antica fontana. All'arrivo godrete di un indimenticabile panorama sui monti Raialonga, Caravello, Scanno e, sulo sfondo, il monte Gelbison. Dai punti più alti del Medicale è possibile scorgere, in lontananza, Capo Palinuro e l'isola di Capri.
(1 - CLICCA QUI per aprire il navigatore Goole Maps e raggiungere località Agostello e parcheggiare)

(2 - CLICCA QUI per aprire il navigatore Goole Maps e raggiungere l'area attrezzata)

(3 - CLICCA QUI per aprire il navigatore Goole Maps e raggiungere il rifugio forestale)

(4 - CLICCA QUI per aprire il navigatore Goole Maps e raggiungere la fontana e l'abbeveratoio)

Letto 30 volte

Se non siamo online, invia una mail utilizzando il modulo (CLICCA QUI)

Chatta con noi su WhatsApp
Close and go back to page