Mercoledì 1 Settembre 1982 - Mille persone ai funerali dell'agente ucciso dalle Br
Mille persone ai funerali dell'agente ucciso dalle Br
Battipaglia.
- Si sono svolti nella chiesa di Santa Maria della Speranza a Battipaglia i funerali dell'agente Mario De Marco, di 31 anni, assassinato nell'agguato(1) compiuto dalle Brigate rosse giovedì scorso a Salerno e nel quale è rimasto ucciso un altro agente, Antonio Bandiera, e ferite sette persone.
Al rito funebre, officiato dal sacerdote don Flavio Formeti, hanno partecipato oltre un migliaio di persone tra le quali anche il procuratore generale Rizzoli, il prefetto Fasano, il questore Arcuri, il sindaco di Battipaglia Vincenzo Vicinale.
All'uscita dalla chiesa, la salma di De Marco, che era giunta a Battipaglia nella tarda mattinata proveniente da Napoli, è stata accolta da lunghi applausi.
Seguivano il feretro la moglie dell'appuntato Maria Iuliano, il padre Rosario, la madre Angela, i fratelli e le sorelle della vittima. Il feretro è stato quindi deposto in un furgone e trasferito nel cimitero di Roccadaspide dove la salma è stata tumulata.
(1) Strage di Salerno - Con il nome di strage di Salerno si indica il conflitto a fuoco del 26 agosto 1982 tra terroristi delle Brigate Rosse, alcuni militari dell'Esercito italiano e una pattuglia della Polizia di Stato in località Torrione, a Salerno. Si ebbero tre morti, un componente dell'Esercito e due componenti delle forze di Polizia.
L'azione fu pianificata da militanti del cosiddetto Partito della Guerriglia (PPG), che si era formato dall'unione fra la colonna napoletana delle Brigate Rosse, guidata da Giovanni Senzani, e il "fronte delle carceri" costituito da dissidenti brigatisti staccatisi nel 1981 dalle BR. L'intento era di impossessarsi delle armi dei militari.
Nel primo pomeriggio del 26 agosto, nei pressi di lungomare Marconi a Salerno, i terroristi attaccarono un convoglio dell'Esercito, costituito da un furgone e un'autovettura, in trasferimento dalla caserma "Generale Antonino Cascino" alla vicina caserma "Angelucci", nella quale avrebbe dovuto svolgere l'usuale servizio di guardia. Durante l'azione fu immediatamente colpito il caporale ventunenne Antonio Palumbo che sarebbe morto in ospedale a Napoli il 23 settembre successivo. Uditi gli spari, sul luogo accorse una pattuglia della squadra volante della questura di Salerno, che si trovava fortuitamente in un bar nei pressi del luogo dell'assalto. I poliziotti iniziarono un violento conflitto a fuoco con i terroristi, durante il quale perse la vita l'agente Antonio Bandiera, di 24 anni; l'agente scelto Mario De Marco, di 30 anni, sarebbe morto quattro giorni dopo per le gravi ferite riportate. Nel corso dell'azione rimasero feriti altri due militari, un poliziotto, due civili e una terrorista.[1] I brigatisti comunque riuscirono a impadronirsi di 4 fucili "FAL" Beretta BM 59 e 2 Garand in dotazione ai militari dell'Esercito.
Vittime
- Antonio Bandiera (Sangineto, 23 marzo 1958 – Salerno, 26 agosto 1982), agente della Polizia di Stato
- Mario De Marco (Roccadaspide, 1º ottobre 1951 – Napoli, 29 agosto 1982), agente scelto della Polizia di Stato
- Antonio Palumbo (Tuglie, 17 dicembre 1960 – Napoli, 23 settembre 1982), militare di leva (graduato) dell'89º Battaglione Fanteria "Salerno"
Memoria
Il 24 maggio 1983 Antonio Palumbo fu insignito della medaglia d'argento al valore dell'Esercito alla memoria.
Il 15 dicembre 1988 la medaglia d'argento al valor civile alla memoria fu conferita ad Antonio Bandiera e Mario De Marco.
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Fonte:
LA STAMPA Archivio Storico dal 1867 - Giornale La Stampa, Mercoledì 1 Settembre 1982