1980 - Contadini contro militari

Giovedì 1 Maggio 1980 - Salerno: contadini contro militari per la storica «tenuta dei Borboni»

Giornale LA STAMPA, Giovedì 1 Maggio 1980

Non vogliono che la zona diventi un campo di battaglia

I cingoli dei carri armati danneggiano il terreno e i colpi di cannone tengono lontani i turisti - Per la servitù l'esercito pagherà un fitto annuo di 1 miliardo e 125 milioni

SALERNO - La contesa per le terre di Persano dove i contadini, dopo un'estenuante vertenza, sono riusciti a strappare alle servitù militari 240 ettari dei 1500 della vasta tenuta borbonica in concessione alle truppe corazzate, rischia di scatenare una nuova ondata di fermento. Questa volta protestano le popolazioni del Cilento, dei comuni di Eboli, di Piaggine, annunciano giornate di lotta e una dura battaglia. Contestano la convenzione stipulata tra il ministero della Difesa e la Regione Campania, per cui in cambio dei campi da coltivare nella pianura di Persano, i mezzi corazzati dell'esercito potranno usufruire per l'addestramento e le esercitazioni di tiro, di altre aree del Salernitano, dislocate a Madonna del Carmine - territorio di Eboli -. Monte Cocuzzo. Monte Cervanti, ad Olevano sul Tusciano.
Alle proteste degli abitanti delle aree interessate alla permuta, si sono aggiunte quelle del Fondo mondiale per la natura, della stazione zoologica di Napoli, delle associazioni per la protezione degli animali e dell'ambiente, timorosi di veder compromessi la tutela di località montane la salvaguardia di una fauna, il recupero di un ambiente suggestivo e caratteristico. «Sotto il tiro dei cannoni e i cingoli dei carri armati - dicono - andrebbero irrimediabilmente perduti i progetti di valorizzazione turistica già elaborati, terreni fertili destinati ad un piano di sviluppo agricolo, il tanto auspicato decollo delle zone interne, particolarmente squilibrate, rispetto alla fascia costiera...».
La vicenda di Persano, che sembrava risolta e conclusa, ritorna cosi nuovamente al centro delle polemiche. Ogni tentativo di mediazione sembra scontrarsi con le esigenze dei militari da una parte e le necessità di sopravvivenza delle popolazioni, insediate in aree economicamente depresse desiderose di uscire dal tunnel delle rinunce e di enormi difficoltà. I sindaci dei comuni di Eboli, Piaggine, di Olevano sul Tusciano hanno deciso di rivolgersi al Tar (Tribunale amministrativo regionale) perché esamini a fondo la vertenza e tenga conto delle vocazioni turistiche delle loro località per le quali erano stati già elaborati piani di incremento agroturistico e a cui il Cipe e la Cassa per il Mezzogiorno avevano espresso pareri favorevoli e promesso finanziamenti.
I discorsi che essi fanno meritano attenzione. Lottano da anni per la conquista di terreni fertili su cui avviare la ripresa del settore agricolo inseguono scelte realizzabili per la valorizzazione turistica del Cilento. "Turismo e poligoni di tiro - sostengono - non possono andare d'accordo, è una convivenza impossibile…". Accuse non vengono risparmiate alla Regione Campania per i ritardi nell'attuazione del piano di assetto territoriale nel cui ambito dovevano trovare giusta collocazione scelte di sviluppo e di servizi.
Inutilmente il comandante del Decimo Comiliter Meridionale gen. Ninetto Lugaresi, nell'annunciare i termini della convenzione ha sottolineato che le esigenze dell'esercito e quelle delle popolazioni locali non sono contrastanti, ma che le une e le altre possono coesistere e integrarsi.
Per venire incontro alle richieste delle popolazioni interessate alle esercitazioni, il generale ha anche deciso di ridurre il periodo programmato per l'attività di tiro riducendolo di quindici giorni e ha annunciato che il poligono di tiro sarà inaugurato il 15 maggio prossimo.
Le zone interessate all'addestramento delle truppe corazzate e del 67' Battaglione Bersaglieri ricadono nei comuni di Eboli per un'estensione di 215 ettari di Olevano sul Tusciano per 315 ettari e di Campagna per 950 ettari. Si tratta di zone collinari e montuose e l'Esercito pagherà un fitto annuo di 1 miliardo 125 milioni.
Adriaco Luise

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Fonte:

LA STAMPA Archivio Storico dal 1867 - Giornale LA STAMPA, Giovedì 1 Maggio 1980

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