Castel San Lorenzo: la storia

Castel San Lorenzo, noto anche come Castieddu in dialetto cilentano, è un comune italiano situato nel Cilento, nella provincia di Salerno, in Campania.
Castel San Lorenzo si trova nel Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, a 26 km da Paestum e dalla costa del mar Tirreno.
Le sue radici affondano nel Medioevo, quando il borgo cominciò a prendere forma come centro agricolo. Le famiglie nobili locali contribuirono alla costruzione di castelli e all’architettura che ancora oggi caratterizza il centro storico. Nel centro storico di Castel San Lorenzo, alla sommità del paese, si erge il palazzo dei principi Carafa, costruito tra il 1272 e il 1337.
Tra il 1811 e il 1860, Castel San Lorenzo faceva parte del circondario di Roccadaspide, appartenente al distretto di Campagna del regno delle Due Sicilie.
Durante il regno d’Italia (dal 1860 al 1927), è stato incluso nel mandamento di Roccadaspide, appartenente al circondario di Campagna.
Le prime tracce di Castel San Lorenzo risalgono al XII secolo. In quel periodo, dove oggi sorge Castel San Lorenzo, c’era una fitta boscaglia con una Chiesa dedicata a San Giovanni Battista. Vicino a questa zona, esisteva un Casale chiamato Santa Maria de Strictu, di cui oggi rimane solo la Chiesa denominata Santa Maria della Stella. Poco lontano, nell’area attuale del Camposanto, fu fondato un monastero di Benedettini dedicato a San Lorenzo, che prese il nome di “Monastero di San Lorenzo De Strictu”. A Castel San Lorenzo nel passato, il Regio Governo decise di costruire tre torri vicino alla Chiesa di San Giovanni per proteggere gli abitanti dai ladri e dagli assassini. Queste torri, ancora oggi richiamate nello Stemma del Comune, furono presidiate da una guarnigione di soldati. Man mano che gli abitanti del vicino Casale di Santa Maria De Strictu costruivano le loro case, il paese iniziò a prendere forma. Da queste torri (chiamate anche Castelli o Castra) e dal Palazzo Principesco (Castrum), nacque il nome “Castello”. Successivamente, in onore del santo al quale era dedicato il Monastero di San Lorenzo, il paese fu chiamato “San Lorenzo”, e dal vicino Casale, fu noto come “Casale di San Lorenzo De Strictu” o anche “Casale di San Lorenzo di Strada”. Nel corso del tempo, il paese crebbe grazie all’arrivo di nuovi abitanti, come attestato dai libri parrocchiali più antichi.
Ulteriori informazioni sulla storia di Castel San Lorenzo emergono da pergamene cavensi risalenti al periodo tra il 1166 e il 1196. Inoltre, la bolla di Celestino III del 1191, incisa su un marmo, andato distrutto, posto sul muro laterale dell’abside della chiesa abbaziale, rivelava dettagli preziosi. Questa bolla era indirizzata al priore Pietro e ai monaci del cenobio di San Lorenzo de Stricta, che seguivano e avrebbero continuato a seguire la regola di San Benedetto.
I primi feudatari di questo nuovo paese furono gli Abati del Monastero dei Benedettini. Successivamente, il feudo passò alla famiglia Pipino e poi ai Carafa, una nobile famiglia napoletana che annoverava tra i suoi antenati viceré, governatori, arcivescovi e persino un papa (Paolo IV).
Il monastero di San Lorenzo de Strictu esisteva già nel lontano 1144 ed era circondato da vasti terreni e tre nuclei abitati: San Clerico (poi noto come San Chirico), Monte di Palma e San Lorenzo de Strictu. Secondo il Di Stefano, la fondazione del cenobio risale a Guaimario di Capaccio, che avrebbe costruito il monastero prima di diventare un monaco benedettino presso la Trinità della Cava nel 1137. Tuttavia, questa data corrisponde alla sua morte, come attestato dalle sue disposizioni testamentarie. Testimoni affidabili giurarono davanti al giudice che il monaco Guaimario, prima di morire, aveva espresso il desiderio di donare al monastero cavense parte dei suoi beni. Il figlio del donatore e la vedova Sibilla erano presenti e consenzienti, con quest’ultima che aggiunse anche una donazione pro anima a favore del monastero cavense.
Durante l’epoca di Federico II (Jesi, 26 dicembre 1194 – Fiorentino di Puglia, 13 dicembre 1250), tra coloro che si occupavano del castello di Capaccio includevano anche le famiglie dipendenti dall’abbazia di San Lorenzo. Documenti angioini testimoniano che il re Carlo II riconobbe all’abate di San Lorenzo de Stricta i vassalli soggetti e il casale di San Lorenzo de Stricta, la cui potestà civile era stata avocata da Federico II, forse a causa dell’adesione dell’abate alla fazione papale, ma successivamente, appunto, restituita da re Carlo II. Infatti, nel 1299, re Carlo II D’Angiò (1254 – Napoli, 5 maggio 1309) donò a Giovanni Pipino metà di Castel San Lorenzo, con la parte del villaggio intorno al monastero soggetta a quest’ultimo e l’altra metà al signore locale. Nel corso del tempo, il feudo passò attraverso diverse mani, incluso uno scambio con il feudo di Sanseverino. L’abate di S. Lorenzo godette della giurisdizione civile del villaggio fino al 1497.
All’interno del borgo sono presenti tre chiese: Santa Maria dell’Assunta, San Giovanni Battista e i SS. Cosma e Damiano, più la Chiesa del Rosario di cui resta solo il campanile.
L’economia di Castel San Lorenzo è principalmente basata sull’agricoltura. Questo comune, situato nel Cilento, nella provincia di Salerno, è noto per la sua produzione vinicola. Il territorio di Castel San Lorenzo vanta ben sette tipologie di vino che hanno ottenuto il riconoscimento della D.O.C. (Denominazione di Origine Controllata). Questi vini includono il Bianco, il Rosso, il Rosato, la Barbera, il Moscato, il Moscato Spumante, il Moscato Passito e l’Aglianicone.
Inoltre, l’olio d’oliva di qualità prodotto a Castel San Lorenzo ha ottenuto la DOP (Denominazione di Origine Protetta) “Colline Salernitane”. La produzione locale di olio d’oliva è celebrata attraverso una festa annuale che si tiene alla fine di dicembre nel borgo antico.
Il comune è parte della Comunità Montana Calore Salernitano e dell’Unione dei Comuni Alto Calore. Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalle autorità campane all’Autorità di Bacino Regionale Sinistra Sele e all’Autorità di Bacino Interregionale del Fiume Sele.

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