1885 - I MARTIRI PER LA LIBERTÀ ITALIANA della Provincia di Salerno dal 1820 al 1857
I Martiri di Felitto per la libertà dal 1820 al 1857
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Premessa: I moti del Cilento nel 1848 furono alcuni dei moti nel meridione italiano precursori della spedizione dei Mille di Garibaldi. Erano stati preceduti vent'anni prima dai moti del Cilento nel 1828.
La sollevazione fu iniziata il 17 gennaio 1848 nel Cilento, alla notizia dei moti di Palermo, sotto la guida di Costabile Carducci. Il Carducci si pose quindi a capo del movimento insurrezionale a Torchiara vicino Agropoli, assumendo poi anche il comando degli insorti dei paesi vicini.
[...] "L'insurrezione nel regno si allargava sempre più. Capaccio, paese del Carducci, fu primo ad insorgere [...] assalirono l'ufficio telegrafico e si appropriarono degli strumenti atti alla trasmissione dei dispacci. Quindi dopo di aver preso danaro dalla cassa fondiaria e da quella comunale, passarono a Roccadaspide, ove furonvi delle violenze contro le autorità cittadine, costringendole a consegnar loro il denaro della pubblica amministrazione; aiutati in ciò da quei del paese e da quelli dei comuni vicini, fra cui [...]
Sabbatella Giuseppe, Domenico, Gaetano fu Carlo e Gaetano, di Giuseppe, e Nicola; De Augustinis Giovanni, Migliacci Domenico, Florimonte Nicola, Giardini Domenico e Pecora Geremia, di Felitto ;
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Comunque i Borboni, sconfitti in Sicilia, furono costretti a scendere a patti con il Carducci. Ottenuta la Costituzione, Carducci rivestì il ruolo di colonnello comandante nella Guardia nazionale di Salerno. Ma quando la monarchia borbonica, prendendo spunto da una sommossa del 15 maggio, sciolse il Parlamento borbonico, Carducci fu costretto a fuggire a Roma. Successivamente Costabile Carducci tentò di scatenare la rivolta di nuovo nel Cilento ed in Calabria nell'estate del 1848: raccolte nel Vallo di Diano le superstiti forze salernitane e lucane a luglio, cercò di tornare nel Cilento ma, quasi naufragato vicino Maratea, fu fatto prigioniero ed ucciso barbaramente dai borbonici.
[...]"Le persecuzioni ricominciarono e i più noti liberali emigrarono o furono imprigionati e per più anni vissero negli ergastoli e nei carceri. La Gran Corte speciale di Salerno, nella quale eravi come procurator generale il famigerato Angelo Gabriele condannava: [...]
A 19 anni di ferri duri
Sabbatella Giuseppe, di Felitto ; [...]
A 6 anni di carcere
Sabbatella Gaetano di Felitto ;[...]